Tests allergologici: a ciascuno il suo!


Il concetto di “allergia” risale al 1906 e fu introdotto da due pediatri viennesi, Clemens von Pirquet e Béla Schick, che per primi osservarono come il sistema immunitario potesse sviluppare una risposta sbagliata eccessiva e dannosa, non più volta a difendere l’organismo da un agente infettivo, bensì diretta contro alcune sostanze normalmente “tollerate” come gli inalanti respiratori (pollini, acari, pelo di animali), gli alimenti, le sostanze chimiche (nichel, conservanti dei cosmetici, profumi)…

Questa perdita di “tolleranza immunologica” comporta la sintesi di anticorpi particolari, le immunoglobuline di classe E (IgE) implicati nelle reazioni di tipo I dirette verso inalanti e alimenti oppure l’attivazione di meccanismi cellulari nelle ipersensibilità di tipo IV dirette contro le sostanze chimiche che entrano in contatto con la cute.

Nei paesi occidentali è stato stimato che circa il 25% delle persone soffra di una patologia allergica. Le allergie più comuni e note sono le allergie respiratorie (rinite e l’asma allergico), le allergie alimentari, le dermatiti allergiche da contatto cutanee (eczemi). Ognuna di queste condizioni richiede un test allergologico specifico che deve essere “personalizzato” cioè mirato alle problematiche emerse nel corso della raccolta dell’anamnesi (storia clinica). Un colloquio preliminare con lo specialista allergologo è fondamentale per la corretta esecuzione dei tests allergologici con notevole risparmio di tempo e denaro… Perchè se è vero che i tests allergologici si possono fare anche ai cani e il mio Alfonso nella foto ne sa qualcosa, non dovrebbero essere fatti “a cani e porci” cioè in presenza di patologie che di allergico non hanno niente come ad esempio un’acne!

I principali tests allergologici eseguiti sulla cute che saranno oggetto di articoli di approfondimento specifici sono rappresentati dai PRICK TESTS e dai PATCH TESTS.

I PRICK TESTS consistono nell’applicazione di una serie di estratti allergenici sulla cute della superficie volare dell’avambraccio precedentemente scarificata con la punta di una specifica lancetta di circa 1mm. I PRICK TESTS sono impiegati nella diagnosi delle ALLERGIE RESPIRATORIE e ALIMENTARI.

I PATCH TESTS consistono nella applicazione di cerotti adesivi contententi una serie di sostanze chimiche sulla parte alta del dorso e sono utilizzati per la diagnosi delle DERMATITI ALLERGICHE DA CONTATTO. Dal momento che le reazioni “cellulo-mediate” responsabili delle dermatiti allergiche da contatto sono RITARDATE la lettura dei PATCH TESTS si effettua 48 e 72 ore (in alcuni paesi come gli USA anche 96 ore) dopo l’applicazione dei cerotti.

Sebbene l’orticaria che si manifesta con pomfi (edema centrale circondato arrossamento) e prurito rientri nel capitolo delle allergie cutanee, gli accertamenti allergologici volti a chiarire una possibile causa delle forme croniche (che persistono per più di 6 settimane) vengono comunemente svolti sul sangue piuttosto che sulla cute (vedi articolo su esami di primo e secondo livello per orticaria).

One thought on “Tests allergologici: a ciascuno il suo!”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *