Is Santa coming to town? Tornerà Babbo Natale?

Il lavoro di Babbo Natale appare particolarmente duro se giudicato dal punto di vista delle malattie professionali ed in particolare di quelle dermatologiche.

In un divertente lavoro pubblicato sul JEADV nel 2019 i potenziali rischi professionali del simpatico grassone sono dettagliatamente analizzati. Indubbiamente il fatto di vivere in Lapponia predispone il vecchietto a eczemi da freddo, rosacea, foto-invecchiamento con danno solare cronico e anche varie condizioni classicamente descritte in associazione alle basse temperature come i geloni, l’orticaria a frigore e le panniculiti.

Indossare lo stesso abbigliamento pesante anche a latitudini diverse durante il suo viaggio predispone altresì il Babbone a sudare con tutte le conseguenze del caso … dall’intertrigine delle pieghe legata anche al sovrappeso fino alle dermatiti allergiche da contatto per esempio al colorante rosso notoriamente peggiorate per il maggior rilascio di allergeni con il sudore .
L’esposizione a radiazioni cosmiche aumenta inoltre il rischio di possibili tumori cutanei come gli epiteliomi già descritti negli assistenti di volo delle linee aeree…. Rischio di epiteliomi ahimè anche sullo scroto come gli spazzacamino legati all’abitudine di infilarsi nei comignoli!!


La lunga immobilità ed il volo con la slitta aumentano sicuramente , in un soggetto obeso, il rischio di tromboflebiti e di certo la privazione del sonno per 24 ore ed il jet lag non rappresentano un toccasana per un anziano come Babbo Natale
… per non parlare delle potenziali malattie virali trasmissibili dalle renne… dagli elfi… e dai bambini visitati nel sonno …

Insomma come si dice “alla luce dei dati della letteratura “ resta davvero da essere grati del fatto che Babbo Natale non sia ipocondriaco e che continui malgrado tutto a venire ogni anno a visitare i nostri piccoli. Buone feste !!!!

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